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Rinviata al prossimo anno l’ottava edizione del Premio Pagano

Il presidente dell’Associazione per lo Sviluppo dell’Alto Ionio, Antonio Pagano, comunica che l’edizione 2020 del “Premio Pagano” –  con la manifestazione finale che si svolge ad Amendolara – viene annullata e sarà recuperata l’anno prossimo. Questa decisione è scaturita in seguito all’attuale chiusura delle scuole, con una proroga ormai più che certa di questo provvedimento. Il Premio Pagano, incentrato sul rispetto della legalità e sulla cittadinanza attiva, prevede il coinvolgimento degli studenti anche e soprattutto tramite lavori di gruppo, arricchiti, il più delle volte, da uscite sul territorio. La traccia del bando di questa anno era: “Valorizziamo la cultura del nostro territorio recuperando e rielaborando i valori, le tradizioni e lo stile di vita del passato per salvaguardare l’integrità dell’ambiente in cui viviamo”. L’attuale situazione scolastica, evidentemente, non permetterà alle scuole interessate al concorso di rispettare la scadenza del bando fissata per il 30 aprile. Il Premio Pagano pertanto rinvia l’ottava edizione del concorso al 2021, annullando il bando di quest’anno scolastico che sarà nuovamente riformulato a tempo debito.

Il Premio è organizzato – in memoria del giudice Umberto Pagano – dall’Associazione per lo Sviluppo dell’Alto Ionio in collaborazione con l’Istituto Comprensivo di Amendolara – Oriolo – Roseto Capo Spulico e con il patrocinio dei rispettivi comuni. L’Associazione, a tal proposito, intende esprimere, attraverso il suo presidente e tutti i soci, un messaggio di vicinanza all’intera comunità particolarmente colpita dall’emergenza sanitaria in atto.

Vincenzo La Camera

 

Recuperare stile di vita del passato per salvare ambiente. Da Amendolara un Premio per tutte le scuole

Come ogni anno, da otto calendari a questa parte, il bando del Premio Pagano ha bussato ai portoni delle scuole della Calabria proponendo un tema, sempre di stretta attualità, che sproni i ragazzi ad una cittadinanza attiva e consapevole nel rispetto della legalità. Questo è il filo conduttore che ogni anno anima la segreteria del concorso scolastico più importante della Calabria Citra e che porta il nome del giudice Umberto Pagano, originario di Amendolara, dove ha sede l’Associazione per lo Sviluppo dell’Alto Ionio – che sta facendo proseliti anche nella vicina Lucania aprendo una sede a Cersosimo (Pz) –  promotrice di questa iniziativa culturale in collaborazione con l’Istituto Comprensivo di Amendolara – Oriolo – Roseto Capo Spulico e con il patrocinio di questi comuni.

 Ph. Riccardo Castrovillari

“Valorizziamo la cultura del nostro territorio recuperando e rielaborando i valori, le tradizioni e lo stile di vita del passato per salvaguardare l’integrità dell’ambiente in cui viviamo”. Questo il tema proposto per l’ottava edizione, per la prima volta aperta anche agli istituti scolastici di fuori regione, che invita gli studenti della Scuola Secondaria di Primo e Secondo Grado (medie e superiori) a produrre proposte operative di recupero, valorizzazione, tutela e promozione delle tradizioni culturali importanti per la salvaguardia degli habitat e delle risorse naturali, nonché della salute degli individui e della comunità, individuate nell’ambito del proprio territorio di riferimento, eventualmente accompagnandole con allegati scritti in forma di narrativa o di poesia, video, foto, disegni e grafici. Per partecipare c’è tempo sino al 30 aprile 2020. Per il bando completo e per tutte le altre informazioni è possibile contattare la segreteria del Premio ai numeri 349.6076807 – 320.8321822 oppure inviare una mail a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Il concorso rilancia i temi della scorsa edizione che vide un accorato appello ai giovani da parte del vescovo della Diocesi di Cassano allo Ionio, don Francesco Savino, a non delegare la tutela dell’ambiente e a coltivare le forme più consapevoli della cittadinanza attiva.  «Il Premio Pagano, dunque, torna su questi temi e sul recupero delle tradizioni, in particolare modo sulla “consapevolezza” che spesso il loro recupero aiuta l’ambiente perché lo rispetta di più», commenta il presidente dell’associazione promotrice, Antonio Pagano. «Si pensi, ad esempio, all’impatto ridotto che hanno le abitudini alimentari tradizionali sulla produzione di rifiuti e sullo spreco delle risorse». L’obiettivo più importante, però, auspica il consigliere parlamentare Pagano «resta quello di “ragionare come Comunità operante”, che trova nella scuola  il terreno più fertile a livello sociale. E’ questa, in fin dei conti, la missione educativa che si propone l’Associazione per lo Sviluppo dell’Alto ionio con il Premio Pagano».

Vincenzo La Camera

03/08/2019

Amendolara. «Vi racconto la mia vita senza plastica»

Sara Mancabelli Ph. Riccardo Castrovillari

Lei si chiama Sara Mancabelli e arriva da Roma. Oggi (sabato) dalle 19 sarà al Cafè711 di Amendolara Marina per un aperitivo davvero speciale offerto (il primo drink con stuzzichini) dall’Associazione per lo Sviluppo dell’Alto Jonio, guidata da Antonio Pagano. Sara è co-fondatrice della Rete Zero Waste che si impegna a sensibilizzare i cittadini ad una sostanziale riduzione dell’utilizzo della plastica, soprattutto quella “usa e getta”.

 

Spot evento plastic free per la campagna di sensibilizzazione "bAttiamo la plastica"
a cura di Riccardo Castrovillari

 

L’Associazione per lo Sviluppo dell’Alto Ionio (ASAI), appunto per sensibilizzare sul tema, ha organizzato questo aperitivo particolare, un incontro informale, dove l’ospite Sara Mancabelli racconterà il suo stile di vita “senza plastica”; dove, naturalmente zero plastica è più un’utopia, una meta da raggiungere che serve sicuramente da bussola per condurre un’esistenza consapevole alla riduzione di questa tipologia di rifiuti. Sara racconterà esempi di vita quotidiana, nei quali è possibile con un piccolo sforzo eliminare oggetti di plastica. Infatti per un chiaro messaggio “Zero Waste” bisognerebbe entrare nell’ottica che non tutti gli oggetti di plastica possono essere sostituti da materiali non inquinanti, ma alcuni oggetti hanno la necessità di essere proprio eliminati.

Un esempio calzante è costituto dalla classica cannuccia utilizzata per sorseggiare una bibita: bene, la cannuccia andrebbe proprio messa da parte, versando magari la bibita in un bicchiere di vetro. E così via con altri esempi. Come recarsi alle fontanine pubbliche, presenti nei nostri comuni, per rifornirsi di acqua: ecco, anche in questo caso, basterebbe attrezzarsi con bottiglie di vetro utilizzabili all’infinito piuttosto che servirsi di bottiglie di plastica. Piccoli gesti quotidiani che se adottati su larga scala contribuiscono alla formazione di una coscienza in tal senso. E la rete di cui Sara è co-fondatrice si occupa proprio di sensibilizzare i cittadini, incontrandoli in luoghi informali per una chiacchierata, come può essere un locale pubblico. Così come farà ad Amendolara, questa sera, per un evento – organizzato per l’ASAI dalla biologa marina Felicetta Mazzei –  che si può definire eco-sostenibile, dove naturalmente l’aperitivo sarà “Zero Waste” (zero rifiuti).

Vincenzo La Camera

09/07/2019

Il Telefono Rosa ha fatto tappa a Cersosimo nel ricordo di Angela

Ormai un anno fa, Cersosimo, piccolo borgo lucano della provincia di Potenza, veniva sconvolta dalla notizia di un femminicidio: una sua giovane concittadina, la scrittrice Angela Ferrara, è stata uccisa dal marito a colpi di pistola. E proprio a Cersosimo, nei giorni scorsi, è stato presentato, nella sala a lei dedicata, il libro “Il telefono rosa. Una storia lunga trent’anni”, scritto da Carla Cucchiarelli. All’evento, organizzato dall’Associazione per lo Sviluppo dell’Alto Jonio, che – come ha sottolineato il suo presidente Antonio Pagano – ora ha esteso i suoi confini fino alla Lucania, hanno partecipato, inoltre, il sindaco di Cersosimo, Armando LopreteAntonella Faieta, vicepresidente dell’associazione Telefono Rosa; Simona Bernardini, coordinatrice del team delle psicologhe del Telefono Rosa; l’autrice del libro, Carla Cucchiarelli.

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